Ormai, a causa delle caratteristiche dei terreni d’arrampicata e del successo di modelli di scarpette sempre più performanti, ma talvolta più leggeri, il rattoppo della punta è diventato un intervento estremamente frequente.
Rifare la punta è un lavoro impegnativo, poco remunerativo, che preferiremmo sempre evitare. Tuttavia, l’adesione efficace della suola alla scarpa dipende anche dalle condizioni dei bordi che si ripiegano sotto la tomaia; questa condizione non può essere valutata con precisione se non nel momento in cui la suola viene rimossa.
Le scarpette d’arrampicata presentano ancora oggi una componente manuale molto elevata nella loro realizzazione, e per questo possono differire sensibilmente non solo da modello a modello, ma anche da un paio all’altro dello stesso modello. In alcuni casi può accadere che, già in fase di produzione, il bordo risulti adeguato alla costruzione della scarpa ma non idoneo a sostenere una o più risuolature.
Nel rifacimento del puntale utilizziamo diversi materiali, variando spessore e caratteristiche in base a:
- entità del danno (spessori maggiori per danni più estesi, minori per danni lievi);
- caratteristiche tecniche delle scarpe (gomma originale o con proprietà equivalenti);
- scelte estetiche (possibilità di utilizzare gomma colorata).